20-06-2018 / Articolo
Il
Bel Paese è una miniera d’oro di bellezze naturali, artistiche e culturali. Dal
1979 la Convenzione Unesco ha riconosciuto e inserito nella lista dei patrimoni
mondiali dell’umanità ben 53 siti, di cui 5 naturali, portando l’Italia al
primo posto nella World Heritage List. Un patrimonio inestimabile, ereditato
dalla natura e dalla cultura, che promette di crescere entro il 2019.
Tra
i siti culturali custoditi dall’Unesco ci sono le città di Firenze, Roma, Pisa,
Napoli, il centro storico di San Gimignano, i trulli di Alberobello, la
Costiera Amalfitana, la Val D’Orcia, Pompei, la Valle dei Templi. Meraviglie
architettoniche e culturali che arricchiscono l’Italia da nord a sud, alle quali
si uniscono altri 5 beni naturali: le Isole Eolie, Monte San Giorgio, le
Dolomiti, Monte Etna e le Antiche Faggete Primordiali, quest’ultime aggiunte
nel 2017 come bene transnazionale che attraversa diverse regioni italiane, tra
cui il Parco Nazionale Lazio, Abruzzo e Molise, Sasso Fratino, Monte Raschio,
Foresta Umbra. Monumenti, grotte, siti archeologici, opere architettoniche,
boschi, centri storici, città creative, necropoli, costiere e residenze, ma
anche patrimoni immateriali appartenenti alla storia popolare, come lingue,
riti e consuetudini.
L’Italia
ha presentato numerose candidature a Patrimonio dell’Unesco per il 2019. Tra le
proposte che rispondo ai criteri stabiliti dalla Convenzione spiccano gli
Ecosistemi forestali della Sila, dove sono custoditi gli alberi monumentali più
antichi della Calabria, e le Grotte di anidrite dell’Alta Valle del Secchia in
Emilia-Romagna. Per i beni immateriali è in lista il Giubileo del perdono, la
“Perdonanza celestiniana”, evento religioso che si svolge ogni agosto
all’Aquila. La cerimonia istituita dal Papa Clemente V nel 1294 ricorda un
momento storico di fondamentale importanza per il mondo cattolico, può essere
infatti considerata il primo giubileo al quale ebbero accesso anche i più
poveri e rappresenta un messaggio di solidarietà e riconciliazione. In attesa
di approvazione tra i beni transnazionali anche “le Alpi del Mediterraneo”, un
ambiente geologico che interessa i parchi nazionali e i Siti di Importanza
Comunitaria di Italia, Francia e Principato di Monaco. Le candidature dovranno
essere sottoposte alla commissione di verifica che visiterà i territori durante
l’anno e in caso di valutazione positiva verranno aggiunti alla lista entro il
2019.
Il
riconoscimento dell’Unesco è dedicato a siti considerati di valore universale e
rappresenta un marchio di qualità per il settore turistico del paese. I
benefici economici che questa certificazione porta con sé sono notevoli: nei
territori patrimonio dell’umanità aumenta la domanda turistica, cresce
l’offerta ricettiva e dei servizi, come pure la spesa media pro-capite del flusso turistico
internazionale.